Carissimi/e soci,
Siamo felici di condividere con voi la lettera che abbiamo consegnato nelle mani del Presidente Mattarella in occasione della Festa della Repubblica a cui siamo stati invitati a partecipare in rappresentanza delle Comunità per Minori.
“Illustrissimo Presidente,
nel ringraziarla a nome dei ragazzi e delle ragazze che sono state accolte il 2 giugno presso i giardini del Quirinale, le invio questa lettera che hanno voluto affidarmi perché le giungesse.
“Se non ha visto nulla nelle righe precedenti è perché siamo invisibili.
Siamo i ragazzi ospiti nelle comunità per minori di cui nessuno, dal nostro punto di vista, si ricorda.
Siamo noi quelli accompagnati per anni da assistenti sociali, quelli che conoscono da piccoli le parole colloquio, assistente sociale, pazienza, siamo noi i ragazzi che devono spiegare ai compagni perché non hanno mamma o papà a parlare con gli insegnanti, noi che abbiamo lo psicologo, il trauma, la separazione, siamo bambini che abbiamo aspettato per anni la famiglia nuova, quelli che hanno i genitori “troppo”: troppo indaffarati, troppo stanchi, troppo sordi, troppo fragili, troppo soli, troppo arrabbiati, troppo addolorati, troppo violenti, tra noi anche quelli che si chiamano MSNA ragazzi soli, stranieri e non accompagnati, ma che hanno viaggiato tanto e lasciato i loro genitori.
Siamo sempre noi, quelli che, una volta terminato il percorso, rimangono comunque ai margini della società, non riconosciuti come soggetti sensibili, a volte maltrattati dalle istituzioni, oppure non considerati, ai quali non viene facilmente data la possibilità di riscattarsi e continuare la vita in modo “normale”, ma siamo anche molto altro ancora. Noi siamo anche Giuseppe, Nasrin, Angelo, Aurora, Samuel, Hamid, Emanuela o Vera che sono all’università, fanno le cameriere, o gli educatori ma anche falegnami, elettricisti, ladri o disoccupati. Noi che chiediamo di essere visti, ascoltati, sostenuti anche dopo la nostra uscita dalle comunità.
Sa quanti siamo Presidente? 20000 in 3300 comunità circa, ci piacerebbe poterla incontrare: che ne dice?
Certo non da soli ma con i nostri, eccoli qua: educatori ma anche, e perché no, assistenti sociali.
Grati per la Sua attenzione attendiamo fiduciosi un Suo riscontro.”
I ragazzi e le ragazze delle Comunità per Minorenni
Mi permetto di aggiungere che proprio questi minorenni dovrebbero tutti ricevere il titolo di Alfieri della Repubblica, perché, malgrado le loro storie riescono in molti a dare un importante contributo a questa nostra nazione, e anche farli sfilare il 2 giugno perché cittadini da mettere al centro della Nazione, e che possano ricevere quegli “Interventi speciali da Parte dello Stato” (art. 20 della Carta dei Diritti dei Fanciulli) di cui hanno diritti.
Grazie ancora Presidente.
Giovanni Fulvi Presidente del CNCM